L'APPROCCIO CONTRATTUALE: TRA CONTENUTO E PROCESSO
Berne ha definito un contratto come “un esplicito impegno bilaterale per un ben definito corso d'azione”. Questa definizione classica ci da informazioni di contenuto sia sugli obiettivi che sulle regole del rapporto. Come processo invece si riferisce allo stabilirsi di una relazione che prevede, per tutta la durata del lavoro, una disponibilità a rivedere lo stato della terapia (Novellino, 1998).
In Analisi Transazionale si distinguono due tipi di contratto: quello amministrativo e il contratto clinico. Il primo definisce i dettagli del pagamento e le questioni amministrative, mentre il secondo specifica quali cambiamenti vuole fare e come vuole contribuire al cambiamento. Viene quindi specificato: chi sono le parti, che cosa faremo insieme, quanto tempo ci vorrà, quale sarà l'obiettivo o l'esito di questo processo, come faranno a sapere quando l'avranno raggiunto e come questo sarà vantaggioso e piacevole per il paziente.
Dal momento che il contratto terapeutico stabilisce il punto su cui si concentrerà la terapia, è importante che entrambe le parti sappiano di cosa stanno parlando prima di chiedere cosa si vuole cambiare.
Fondamentali sono i quattro requisiti di Steiner nella formulazione del contratto: il consenso reciproco, cioè deciso dopo una trattativa tra le parti; la remunerazione valida, ci si accorda sul pagamento; la competenza, il che significa che il terapeuta deve avere le necessarie capacità per aiutare il cliente e questo deve essere in grado di capire il contratto; l'obiettivo legale, indica che gli obiettivi e le condizioni del contratto devono essere in conformità alla legge (Stewart e Joines, 1990).
L'approccio contrattuale è molto importante, perchè mette su un piano di parità terapeuta e paziente, condividendo la responsabilità per il cambiamento che il cliente vuole effettuare. Un altro aspetto importante che viene smascherato attraverso l'uso del contratto e il sistema di riferimento di entrambi. “Nel negoziare chiari obiettivi e metodi di pagamento, terapeuta e paziente sono costretti a confrontare i rispettivi sistemi di riferimento” (Stewart e Joines, 1990).
E' importante chiarire prima possibile il contratto terapeutico, poiché è un indice che ambedue le parti, cliente e terapeuta, stanno lavorando attivamente per lo stesso obiettivo. Quando il cliente non sa dove sta andando, è improbabile che raggiunga la meta o che sappia di essere arrivato. Il contratto terapeutico assicura un coinvolgimento attivo nel cambiamento da parte del cliente. E' un punto decisivo questo e la relazione terapeutica comincia proprio da qui e con essa anche il processo di cambiamento. (Woollams e Brown, 1985).
Bibliografia:
Novellino, M. (1998). L'approccio clinico dell'Analisi Transazionale. Roma: Franco Angeli
Stewart, I., Joines, V. (1987). L'analisi Transazionale: guida alla psicologia dei rapporti umani. Milano: Garzanti 1990.
Woollams, S., Brown, M. (1985). Analisi Transazionale, psicoterapia della persona e delle relazioni. Assisi: Cittadella editrice